Recentemente vi abbiamo presentato il nuovo lavoro di un gruppo aperto di improvvisatori, i DEK, giunti ad una apprezzata seconda produzione audio. Questa volta due dei molti musicisti impegnati in quel progetto ci propongono la loro personale visione musicale, in un lavoro ""di coppia"" (col violino di Deborah Penzo e le chitarre, synth, theremin ecc di Paolo Boschi) altrettanto riuscito. Si tratta ancora di improvvisazione, di matrice contemporanea (soprattutto per le linee molto ""chiare"" ed evidenti che descrivono il violino della Penzo e l'elettronica di Boschi) e di aspetto molto quieto, diremmo quasi ""classico"". E' assente quella sorta di ""acrimonia"" sonora che troviamo nelle espressioni improvvisative più radicali, ed è presente al suo posto un'attenzione per il gesto, per l'eco, per il rimando. Vi si descrive un paesaggio sonoro ""orizzontale"", costellato dai flussi periodici dei synth, mentre violini e chitarre appaiono a graffiare la superficie di questa sorta di lungo ""piano sequenza"" acustico. Rimandi e ricordi di altre musiche, di motivi tradizionali, di melodie, di brevi temi, affiorano e si alternano in una carrellata molto suggestiva.